Articolo 123 – Autoscuole

Codice della strada

Decreto legislativo 30/4/1992 n. 285
Nuovo codice della strada
(GU n. 114 del 18/05/1992 – Suppl. Ordinario n. 74)

Articolo 123 – Autoscuole

TITOLO IV – Guida dei veicoli e conduzione degli animali

Autoscuole

1 Le scuole per l’educazione stradale, l’istruzione e la formazione dei conducenti sono denominate autoscuole.

2. Le autoscuole sono soggette a vigilanza amministrativa e tecnica da parte delle province, alle quali compete inoltre l’applicazione delle sanzioni di cui al comma 11-bis. (9)

3 I compiti delle province in materia di dichiarazione di inizio attività e di vigilanza amministrativa sulle autoscuole sono svolti sulla base di apposite direttive emanate dal Ministro dei trasporti, nel rispetto dei princìpi legislativi ed in modo uniforme per la vigilanza tecnica sull’insegnamento. (4)

4. Le persone fisiche o giuridiche, le societa’, gli enti possono presentare l’apposita dichiarazione di inizio attivita’. Il titolare deve avere la proprieta’ e gestione diretta, personale, esclusiva e permanente dell’esercizio, nonche’ la gestione diretta dei beni patrimoniali dell’autoscuola, rispondendo del suo regolare funzionamento nei confronti del concedente; nel caso di apertura di ulteriori sedi per l’esercizio dell’attivita’ di autoscuola, per ciascuna deve essere dimostrato il possesso di tutti i requisiti prescritti, ad eccezione della capacita’ finanziaria che deve essere dimostrata per una sola sede, e deve essere preposto un responsabile didattico, in organico quale dipendente o collaboratore familiare ovvero anche, nel caso di societa’ di persone o di capitali, quale rispettivamente socio o amministratore, che sia in possesso dei requisiti di cui al comma 5, ad eccezione della capacita’ finanziaria.(6). (5) (10)

5. La dichiarazione puo’ essere presentata da chi abbia compiuto gli anni ventuno, risulti di buona condotta e sia in possesso di adeguata capacita’ finanziaria, di diploma di istruzione di secondo grado e di abilitazione quale insegnante di teoria e istruttore di guida con almeno un’esperienza biennale, maturata negli ultimi cinque anni. Per le persone giuridiche i requisiti richiesti dal presente comma, ad eccezione della capacita’ finanziaria che deve essere posseduta dalla persona giuridica, sono richiesti al legale rappresentante. (7). (5) (10)

6 La dichiarazione non puo’ essere presentata dai delinquenti abituali, professionali o per tendenza e da coloro che sono sottoposti a misure amministrative di sicurezza personali o alle misure di prevenzione previste dall’art. 120, comma 1. (5)

7. L’autoscuola deve svolgere l’attivita’ di formazione dei conducenti per il conseguimento di patente di qualsiasi categoria, possedere un’adeguata attrezzatura tecnica e didattica e disporre di insegnanti ed istruttori riconosciuti idonei dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che rilascia specifico attestato di qualifica professionale. Qualora piu’ scuole autorizzate si consorzino e costituiscano un centro di istruzione automobilistica, riconosciuto dall’ufficio competente del Dipartimento per i trasporti terrestri. Secondo criteri uniformi fissati con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, le medesime autoscuole possono demandare, integralmente o parzialmente, al centro di istruzione automobilistica la formazione dei conducenti per il conseguimento di tutte le categorie di patenti, anche speciali, fatta eccezione per quella di categoria B,  e dei documenti di abilitazione e di qualificazione  professionale. In caso di applicazione del periodo precedente, le dotazioni complessive, in personale e in attrezzature, delle singole autoscuole consorziate possono essere adeguatamente ridotte. Il corso di formazione, presso un’autoscuola, frequentato da parte del titolare di patente A1 o A2 e svolto ai sensi dell’articolo 7, paragrafo 1, lettera c), della direttiva 2006/126/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, concernente la patente di guida, nelle condizioni ivi previste, consente il conseguimento, rispettivamente, della patente A2 o A senza il sostenimento di un esame di guida. (3) (4) (10) (12) (13)

7-bis. L’avvio di attivita’ di un’autoscuola avviene tramite segnalazione certificata di inizio di attivita’ ai sensi dell’articolo 19-bis, comma 3, della legge 7 agosto 1990, n. 241, trasmessa per via telematica allo Sportello unico delle attivita’ produttive istituito presso il comune territorialmente competente in ragione della sede dell’autoscuola stessa. Ai fini delle verifiche preventive relative alla disponibilita’ del parco veicolare ai sensi del comma 7, per ciascuno Sportello unico delle attivita’ produttive e’ assicurata una specifica funzionalita’ di accesso e consultazione dell’archivio nazionale dei veicoli di cui all’articolo 226, commi 5, 6 e 7. (11) (13)

8 L’attivita’ dell’autoscuola è sospesa per un periodo da uno a tre mesi quando:

a) l’attività dell’autoscuola non si svolga regolarmente;

b) il titolare non provveda alla sostituzione degli insegnanti o degli istruttori che non siano più ritenuti idonei dal competente ufficio provinciale della Direzione generale della M.C.T.C.; (5)

c) il titolare non ottemperi alle disposizioni date dall’ufficio provinciale della Direzione generale della M.C.T.C. ai fini del regolare funzionamento dell’autoscuola. (3)

9 L’esercizio dell’autoscuola è revocato quando:

a) siano venuti meno la capacità finanziaria e i requisiti morali del titolare;

b) venga meno l’attrezzatura tecnica e didattica dell’autoscuola;

c) siano stati adottati più di due provvedimenti di sospensione in un quinquennio. (5)

9-bis. In caso di revoca per sopravvenuta carenza dei requisiti morali del titolare, a quest’ultimo è parimenti revocata l’idoneità tecnica. L’interessato potrà conseguire una nuova idoneità trascorsi cinque anni dalla revoca o a seguito di intervenuta riabilitazione. (8)

10. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti stabilisce, con propri decreti: i requisiti minimi di capacita’ finanziaria; i requisiti di idoneita’, i corsi di formazione iniziale e periodica, con i relativi programmi, degli insegnanti e degli istruttori delle autoscuole per conducenti; le modalita’ di svolgimento delle verifiche di cui al comma 7-bis; i criteri per l’accreditamento da parte delle regioni e delle province autonome dei soggetti di cui al comma 10-bis, lettera b); le prescrizioni sui locali e sull’arredamento didattico, anche al fine di consentire l’eventuale svolgimento degli esami, nonche’ la durata dei corsi; i programmi di esame per l’accertamento della idoneita’ tecnica degli insegnanti e degli istruttori, cui si accede dopo la citata formazione iniziale; i programmi di esame per il conseguimento della patente di guida. (5) (10)

10-bis. I corsi di formazione degli insegnanti e degli istruttori delle autoscuole, di cui al comma 10, sono organizzati: a) dalle autoscuole che svolgono l’attivita’ di formazione dei conducenti per il conseguimento di qualsiasi categoria di patente ovvero dai centri di istruzione automobilistica riconosciuti per la formazione integrale; b) da soggetti accreditati dalle regioni o dalle province autonome di Trento e di Bolzano, sulla base della disciplina quadro di settore definita con l’intesa stipulata in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano del 20 marzo 2008, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 18 del 23 gennaio 2009, nonche’ dei criteri specifici dettati con il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di cui al comma 10. (11)

11 Chiunque gestisce un’autoscuola senza la dichiarazione di inizio attività o i requisiti prescritti è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 11.108,00 a euro 16.661,00. Dalla violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria dell’immediata chiusura dell’autoscuola e di cessazione della relativa attività, ordinata dal competente ufficio secondo le norme di cui al capo I, sezione II, del titolo VI. (1) (5)

11-bis. L’istruzione o la formazione dei conducenti impartita in forma professionale o, comunque, a fine di lucro al di fuori di quanto disciplinato dal presente articolo costituisce esercizio abusivo dell’attivita’ di autoscuola. Chiunque esercita o concorre ad esercitare abusivamente l’attività di autoscuola è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 11.108,00 a curo 16.691,00. Si applica inoltre il disposto del comma 9-bis del presente articolo. (1) (8)

11-ter. Lo svolgimento dei corsi di formazione di insegnanti e di istruttori di cui al comma 10 e’ sospeso dalla regione territorialmente competente o dalle province autonome di Trento e di Bolzano, in relazione alla sede del soggetto che svolge i corsi: a) per un periodo da uno a tre mesi, quando il corso non si tiene regolarmente; b) per un periodo da tre a sei mesi, quando il corso si tiene in carenza dei requisiti relativi all’idoneita’ dei docenti, alle attrezzature tecniche e al materiale didattico; c) per un ulteriore periodo da sei a dodici mesi nel caso di reiterazione, nel triennio, delle ipotesi di cui alle lettere a) e b). (11)

11-quater. La regione territorialmente competente o le province autonome di Trento e di Bolzano dispongono l’inibizione alla prosecuzione dell’attivita’ per i soggetti a carico dei quali, nei due anni successivi all’adozione di un provvedimento di sospensione ai sensi della lettera c) del comma 11-ter, e’ adottato un ulteriore provvedimento di sospensione ai sensi delle lettere a) e b) del medesimo comma. (11)

12 Chiunque insegna teoria nelle autoscuole o istruisce alla guida su veicoli delle autoscuole, senza essere a ciò abilitato ed autorizzato, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da Euro 173,00 ad Euro 694,00. (1)

13. Nel regolamento saranno stabilite le modalita’ per la dichiarazione di inizio attivita’, fermo restando quanto previsto dal comma 7-bis. Con lo stesso regolamento saranno dettate norme per lo svolgimento, da parte degli enti pubblici non economici, dell’attivita’ di consulenza, secondo la L. 8 agosto 1991, n. 264. (2) (5)

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Vedi art. 84 DPR 15/06/59, n. 393

Cfr. artt. 335-337 DPR 16/12/92, n. 495

(1) Le sanzioni amministrative pecuniarie sono aggiornate al DM giustizia 31/12/2020 (G.U. 31/12/2020, n. 323).

(2) Vedi il Regolamento nella disciplina dell’attività delle autoscuole approvato con DM 17 maggio 1995, n. 317.

(3) Comma sostituito dall’art. 10, comma 5, D.L. 31 gennaio 2007, n. 7; poi sostituito dalla Legge 2/4/2007, n. 40

(4) Comma modificato dall’art. 10, comma 5, D.L. 31 gennaio 2007, n. 7.

(5) Comma modificato dalla Legge 2/4/2007, n. 40

(6) Periodo soppresso dalla Legge 2/4/2007, n. 40

(7) Parole soppresse dalla Legge 2/4/2007, n. 40

(8) Comma aggiunto dalla Legge 2/4/2007, n. 40.

(9) Comma dapprima sostituito dall’art. 10, comma 5, D.L. 31/1/2007, n. 7, poi dalla Legge 2/4/2007, n. 40 e succesivamente modificato dall’art. 20, L. 29/7/2010, n. 120. (Modifiche in vigore dal 13/8/2010)

(10) Comma modificato dall’art. 20, L. 29/7/2010, n. 120.

(11) Comma aggiunto dall’art. 20, L. 29/7/2010, n. 120.

(12) Comma modificato dall’art. 10, DLGS 18/4/2011, n. 59.

(13) Comma modificato dall’art. 7, DL 16/6/2022, n. 68, convertito, con modificazioni dalla L. 5/8/2022, n. 108.

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